L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha pubblicato, il 13 giugno 2016, il parere rivolto alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, riguardo al bando di gara relativo all’“affidamento del servizio triennale di banca dati giuridica e d’informazione quotidiana giuridica a favore degli iscritti della Cassa Forense e per l’erogazione di un correlato servizio d’informazione giuridica quotidiano” (AS1282).
Le osservazioni sono state formulate ai sensi dell’art. 22 L. n. 287/90, a seguito della segnalazione di alcune criticità concorrenziali strettamente correlate alla definizione dell’oggetto della gara, che appare troppo ampio, anche in relazione alla base d’asta prevista. In particolare, sono state segnalate le difficoltà che si incontrano nel formulare un’offerta rispondente a criteri di economicità alla luce delle previsioni contenute nel bando in oggetto.
L’Autorità ha quindi richiesto spiegazioni alla Cassa Forense, la quale ha risposto sottolineando come fosse stata sua volontà l’offrire ai propri iscritti “un prodotto dai contenuti basilari, rimettendo poi ai singoli iscritti la possibilità di acquistare con le proprie risorse prodotti diversi o aggiuntivi a seconda delle specifiche esigenze di documentazione, formazione e aggiornamento”. La spiegazione, ha notato l’Autorità, avrebbe attenuato le criticità concorrenziali sollevate dall’ampiezza dell’oggetto del bando.
Tuttavia, l’AGCM ha evidenziato una discrasia fra le previsioni indicate dal bando con riguardo al servizio richiesto e la descrizione fattane dalla Cassa Forense con riferimento alla dichiarata finalità della gara.
In particolar modo, la discrasia emergerebbe dal fatto che criteri come l’esaustività della banca dati giuridica ed eventuali servizi aggiuntivi siano valutati al fine dell’attribuzione del punteggio tecnico: le offerte dei partecipanti alla gara tenderanno quindi a comprendere servizi non qualificabili come meramente basilari. Di conseguenza, l’esaustività della banca dati che sembra essere richiesta dal bando non coincide con il prodotto menzionato nella risposta della Cassa Forense.
Tanto esposto, l’Autorità ha ritenuto di rimettere alla valutazione della Cassa la conformità delle previsioni contenute nel bando con gli intenti esposti, eventualmente ridefinendo l’oggetto del servizio richiesto a mezzo della gara, ossia di veder fornito ai professionisti iscritti un servizio basilare, anche in coerenza con la dichiarata finalità assistenziale dell’iniziativa in oggetto, volta a “ridurre i costi e agevolare l’esercizio della professione” degli iscritti.
L’AGCM ha quindi proposto che, ad esempio, alla ridefinizione dell’oggetto potrebbe accompagnarsi una riduzione della durata dell’appalto; ha suggerito, in alternativa, l’adozione di una convenzione aperta, dove la Cassa possa svolgere il ruolo di portale d’accesso trasparente per tutti gli operatori, dotati dei necessari requisiti individuati dalla Cassa stessa, che hanno prospettato un’offerta a condizioni migliorative rispetto ad un determinato standard.
L’Autorità auspica che le osservazioni sopra svolte siano tenute in considerazione da parte della Cassa Forense e invita a comunicare le determinazioni assunte con riguardo alle criticità concorrenziali evidenziate.
Per leggere il testo del parere: AS1282
Fonte: AGCM.
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