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Channel: Osservatorio Permanente Applicazione delle Regole di Concorrenza
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IL TAR LAZIO IMPONE ALL’AGCM DI RIEDIRE LA PROPRIA ATTIVITA’ DI ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE CON RIFERIMENTO A POSSIBILI VIOLAZIONI DELLA CONCORRENZA NELL’AMBITO DELLE ATTIVITA’ DI CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI VINICOLI

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Con la sentenza n. 7732 del 2016 il Tar Lazio, in accoglimento del ricorso per ottemperanza alla sentenza 11132 del 2015 del Tar Lazio proposto dalla società Valoritalia s.r.l., ha nominato un commissario ad acta affinché provveda alla sollecita riedizione, da parte dell’Autorità, dell’attività di accertamento e valutazione delle possibili violazioni denunciate dalla ricorrente

La vicenda trae origine dall’invio di una segnalazione da parte di Valoritalia, con la quale la società richiedeva all’Autorità di procedere all’avvio di un’istruttoria e di disporre i provvedimenti di competenza, per la cessazione e la sanzione di un presunto abuso di posizione dominante posto in essere dalle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Roma, Taranto e Sassari.

In particolare, Valoritalia lamentava che, in un contesto normativo caratterizzato dall’assenza di adeguate procedure competitive per la designazione delle strutture di controllo dei vini, le camere di commercio si erano spesso aggiudicate il servizio di controllo vinicolo, in violazione delle disposizioni normative applicabili e abusando del loro ruolo istituzionale per offrire tariffe migliori, anche tramite l’utilizzo di risorse pubbliche e in virtù delle informazioni in loro possesso in ragione del loro ruolo istituzionale quali membri dei comitati consultivi regionali, riuscendo ad offrire tariffe appena più basse rispetto a quelle dei concorrenti.

L’AGCM avviava così un indagine pre-istruttoria, all’esito della quale archiviava la segnalazione, non ritenendo sussistenti alterazioni significative delle dinamiche concorrenziali, considerando che la scelta dei certificatori veniva effettuata liberamente dai produttori.

Avverso tale provvedimento, Valoritalia proponeva ricorso al Tar Lazio il quale, con sentenza n. 11132 del 2015, lo accoglieva, annullando per l’effetto il provvedimento di archiviazione e imponendo all’Autorità una riedizione dei propri poteri istruttori in relazione alle violazioni denunciate dalla ricorrente. A giudizio del Tar Lazio infatti, l’AGCM aveva del tutto omesso di affrontare il profilo di censura, sollevato dalla ricorrente, relativo alla normativa in materia di aiuti di stato e di concorrenza, la cui eventuale violazione avrebbe imposto all’Autorità un intervento di tutela anche previa disapplicazione, se dal caso, della disciplina nazionale in materia di controllo dei vini.

In esecuzione della suddetta sentenza, l’AGCM avviava una nuova indagine pre-istruttoria, al termine della quale inviava una segnalazione ai sensi dell’art. 22 della l. 287/90 al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, al Ministero dello Sviluppo Economico, a Unioncamere e alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, evidenziando loro le criticità concorrenziali riscontrate nelle attività di certificazione delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette nel settore vinicolo e invitandole ad adottare idonee iniziative a riguardo.

Valoritalia, ritenendo la segnalazione dell’Autorità non idonea a soddisfare quanto impostole dal Tar Lazio con la sentenza 11132 del 2015, ha presentato ricorso per l’ottemperanza.

Con la sentenza in esame, il Tar Lazio ha accolto il ricorso presentato da Valoritalia, ritenendo non sufficienti, ai fini dell’esecuzione del giudicato, la riapertura di una mera pre-istruttoria e l’intervento di “Advocacy” dell’AGCM.

Il Tar Lazio ha in particolare censurato la scelta dell’AGCM di limitarsi all’invio di una segnalazione ex art. 22 della l. 287/90, nonostante avesse rilevato l’effettiva riconducibilità, inter alia, al quadro normativo vigente di alcune delle criticità concorrenziali nel settore della certificazione vinicola segnalate, criticità, peraltro, sulle quali il Tar Lazio aveva già invitato l’Autorità ad una più approfondita istruttoria. Secondo il Tar Lazio infatti, l’AGCM una volta accertata la violazione avrebbe dovuto adottare un intervento precettivo di tutela, anche previa disapplicazione della disciplina nazionale relativa alla certificazione dei vini.

Sulla base di tali ragioni, il Tar Lazio ha provveduto a nominare il Segretario Generale dell’AGCM commissario ad acta, affinché provveda alla riedizione dei poteri dell’Autorità di accertamento e valutazione delle possibili violazioni segnalate da Valoritalia, attraverso un’approfondita istruttoria che consenta la partecipazione della ricorrente e delle altre parti interessate.

Il testo è della sentenza è disponibile qui

Fonte: Giustizia Amministrativa

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